Oggi è un giorno importante per me. Posso infatti annunciare al mondo la pubblicazione, sul sito http://www.ljuboungherelli.it, del mio nuovo romanzo, il primo dopo quattro, lunghissimi anni di silenzio.
Poco importa se il mondo di cui sopra, assai di rado s’è mostrato interessato alle mie peripezie di scrittore, ed ha ignorato i tanti capolavori che ho consegnato ai posteri. Io sto bene. E questo mi basta.
“Posta da far male” è il mio dodicesimo romanzo. Un romanzo epistolare. Un romanzo di rottura. Sviscerate ampiamente le tematiche relative alla cosiddetta “periferia esistenziale”, esploso in ogni intonazione possibile ed immaginabile lo “Scream of consciousness”, il mio nuovo lavoro prende le distanze dal passato, per assecondare il desiderio di cambiamento, che da sempre mi porta a non fossilizzarmi su certezze già acquisite e pertanto prevedibili.
A testimonianza di ciò, “Posta da far male” è un testo leggero, scritto in una prosa semplice e priva di imponenti paginoni introspettivi, uno dei miei marchi di fabbrica nel periodo 2001–2008.
Quando ho iniziato a concepire l’idea di un nuovo romanzo, già nella primavera del 2011, avevo la ferma intenzione di lasciarmi tutto alle spalle. Fanculo la nostalgia, fanculo i discorsi tipo “si stava meglio quando si stava peggio”. Non sono la stessa persona di cinque o dieci anni fa, non voglio fare le stesse cose di allora, men che mai sul piano artistico.
Non mi dilungo in questa sede. Per ulteriori delucidazioni, vedasi la nota di edizione, liberamente scaricabile con licenza Creative Commons, così come il romanzo stesso.
Un cambiamento è in atto, non so bene dove mi porterà, ma sento di beneficiare di questo afflato di novità. È un discorso a più ampio raggio, nel quale ovviamente rientra la ripresa della mia attività di scrittore, qui in oggetto.
Oggi è un giorno importante per me. “Posta da far male” rappresenta senz’altro una decisiva tappa d’approdo per la mia voglia di rimettermi in discussione e sfuggire alla banalità ed alla routine. Spero venga letto e apprezzato, nonché compreso, specie da chi era abituato alle mie vecchie cose.
Le quali, peraltro, restano parte della mia vita, sono a disposizione di chiunque voglia leggerle, e rappresentano degnamente l’onnipotenza letteraria degli anni d’oro.
Io, però, guardo sempre avanti. Il futuro è ancora tutto da scrivere…
sabato 1 settembre 2012
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