mercoledì 6 febbraio 2019

“L’urto del gomito” – Il mio nuovo romanzo!

Sono diventato grande! Già ero il più grande scrittore vivente, ora ho raggiunto anco un traguardo anagrafico. Ieri ho infatti compiuto quarant’anni, il che significa che non rientro più nella categoria convenzionale dei “giovani scrittori”.

Ad ogni modo, celebro l’ingresso nel mondo degli scrittori adulti con un nuovo romanzo! “L’urto del gomito”, al solito liberamente scaricabile dal mio sito ufficiale http://www.ljuboungherelli.it con licenza Creative Commons, porta seco svariate novità cui accennerò qui di seguito.

Si tratta del mio primo “romanzo di frattura”, nonché il primo dal 2015 a essere disponibile esclusivamente in free download digitale, dopo varie escursioni tra pubblicazioni a puntate, edizioni cartacee e audiolibri musicati.

Si apre l’ennesima fase letteraria, dopo gli esordi nel segno della periferia esistenziale, passando per lo Scream of consciousness di metà anni Zero, che a sua volta ha lasciato il posto al caleidoscopio dell’assurdo.

Nel corso del tempo, la mia costante voglia di rimettermi in gioco e sconfinare dai canoni più prevedibili mi ha portato a distaccarmi dalle formule che creavo e rendevo eccelse, trovandone in continuazione di diverse e padroneggiandole con disinvoltura e senza bisogno di eccessivo assestamento.

Analogo discorso si può applicare al “romanzo di frattura” “L’urto del gomito”. Le strutture tradizionali tendono a dissolversi, in favore di un susseguirsi di eventi apparentemente sconnessi, ma che vanno a formare uno scenario che, pur sottotraccia, delinea il messaggio che intendo lanciare con questo lavoro.

Un messaggio amaro e doloroso che affiora tra le nebulose pagine del breve testo che ho creato la scorsa estate. Un messaggio strettamente collegato all’attualità che permea le nostre vite. Non vorrei svelare troppo, preferisco lasciare al Lettore il compito di decrittare i miei intendimenti. La patina oscura che ricopre e avvolge la narrazione, in ogni caso, è l’inquietante specchio dei tempi che viviamo.

E dunque, nell’affrontare questa sfida, non ho smarrito l’incosciente entusiasmo di chi non ha nient’altro da dimostrare ma più nulla da perdere. Basta approcciarsi alle battute iniziali dell’opera per comprenderlo: la mia cifra stilistica è stata completamente stravolta. Ferme restando la pulizia della prosa e la perfezione formale, ci troviamo su territori sfaccettati in maniera sorprendente rispetto a qualunque mia precedente produzione. Una scrittura volutamente traballante, ossessivamente ripetitiva nelle sue formule ricorrenti eppure eterogenee nell’ambito finanche di uno stesso capitolo. Non credo di dovermi dilungare oltre: sarà sufficiente un primo “assaggio” per testificare il dna dei “romanzi di frattura”. Messi da parte gli eccessi verbali e concettuali del caleidoscopio dell’assurdo, accantonati sesso e turpiloquio, mi ripresento in una veste pressoché inedita e parimenti se non più efficace, pur avendo preservato alcune tematiche affrontate in anni recenti, in primis la deriva sempre più disumana e disumanizzante della società odierna.

E insomma il 2019 mi vede quarantenne e ancora sulla breccia nonostante tutto. Vi prometto che farò il possibile per rendere speciale e indimenticabile anche questa parte del mio percorso di artista. Lo devo a chi mi segue, così come a me stesso.