Questo giro, niente celebrazioni. L’8 luglio 2009, in un periodo per me tutt’altro che sfolgorante (ma non è una novità), usciva “Conversione da coin–op”, prima e tuttora unica pubblicazione editoriale a mio nome.
Oggi, 7 luglio 2013, in anticipo sui tempi, “Conversione da coin–op” torna a vedere la luce sul mio sito ufficiale http://www.ljuboungherelli.it, liberamente scaricabile con licenza Creative Commons.
Della sfortunata stagione che mi portò a pubblicare con una casa editrice, serbo svariati brutti ricordi (non tutti beninteso legati al libro) ed episodi più edificanti che mi hanno aperto alcune strade di lì a poco.
Ad ogni modo, il processo di ristampa digitale del mio catalogo può ritenersi chiuso. Tutte le opere del periodo 2001–2008 sono online, disponibili per il free download. A far loro compagnia, i tre lavori prodotti nella mia nuova vita artistica, quella dell’ennesima rinascita dalle ceneri.
A dispetto di qualche difetto strutturale (specie nelle battute finali), considero “Conversione da coin–op” uno dei miei romanzi più significativi. Personalmente, lo inserisco nella rosa dei “fantastici quattro”, e mi emoziona tuttora rileggere certe pagine.
La delicata e sobria storia d’amore su cui fa perno la trama è contornata da tutti gli ingredienti che hanno contribuito a rendere immortale la cosiddetta “periferia esistenziale”: c’è il lancinante senso di alienazione, disperazione e inadeguatezza dei protagonisti, segnati dal passato e oppressi da un presente senza sbocchi; c’è il lato surreale, con un’irresistibile galleria di personaggi e situazioni fuori controllo! C’è angoscia, ma c’è anche tanta voglia di vivere e di non lasciarsi trascinare nel gorgo.
La revisione definitiva di “Conversione da coin–op”, approntata sul finire del 2012, poco prima di dedicarmi alla stesura di “bombe al nepal missili all’india”, riporta il romanzo alle proprie origini, cioè agli inizi del 2006, dove viceversa le scelte di editing per la pubblicazione cartacea avevano oltremodo snaturato la mia scrittura.
Non sta certo a me giudicare da che parte stia la ragione. Resta il fatto che ho aperto il mio sito ufficiale proprio per staccarmi dalle logiche editoriali, con troppe persone che si arrogano il diritto di dire al più grande scrittore vivente cosa va bene e cosa invece no. Pertanto, ripubblico più che volentieri il mio “Conversione da coin–op”. Quello edito nel 2009 può benissimo essere migliore, ma non esito ad affermare che si rasenta l’apocrifo. Per lunghi tratti, stento a riconoscere il mio stile nelle pagine di quel libro.
In conclusione, dovrei esplicitamente esortarvi alla lettura. Ma, se siete arrivati fin qui senza uno straccio di curiosità nei confronti di “Conversione da coin–op”, forse è meglio che vi dedichiate ad altro. Problemi vostri, non miei!
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